Santo del giorno
San Norberto Vescovo |
Xanten, Germania, 1080-1085 - Magdeburgo, 6 giugno 1134
San Norberto è il fondatore, nel 1121, di un antico ordine monastico, che però si dedicò anche all'evangelizzazione "ad extra", anticipando così l'avvento degli ordini mendicanti: i Premostratensi. Il nome viene dalla valle francese di Prémontré, nei pressi di Laon, dove il santo si era fermato insieme ad alcuni compagni. Norberto era nato a Xanten, in Germania, tra il 1080 e il 1085. Fece vita mondana, ma poi un evento lo sconvolse e lo indusse a cambiare. Un fulmine gli cadde vicino, per fortuna solo tramortendolo. Divenne prete, fondò l'ordine - che presto si diffuse in Europa e anche in Palestina - dal 1126 fu vescovo di Magdeburgo. Morì nel 1134 ed è santo dal 1582. (Avvenire) Etimologia: Norberto = uomo illustre del settentrione, dal tedesco Emblema: Bastone pastorale Martirologio Romano: San Norberto, vescovo, che, uomo di austeri costumi e tutto dedito all’unione con Dio e alla predicazione del Vangelo, vicino a Laon in Francia istituì l’Ordine dei Canonici regolari Premostratensi; divenuto poi vescovo di Magdeburgo in Sassonia, in Germania, rinnovò la vita cristiana e si adoperò per diffondere la fede tra le popolazioni vicine. |
Uno dei santi patroni delle partorienti è un tedesco, ancorché proveniente da una regione oggi appartenente all’Olanda. Fu arcivescovo di Magdeburgo, capoluogo della Sassonia-Anhalt, sulle rive dell’Elba ad una cinquantina di chilometri a nord-ovest della città di Lutero. Si tratta di San Norberto, l’“illustre del Nord”, nato nel 1085 . Morto nel 1134 nella città sassone, venne traslato poi nel 1627 nella chiesa del cenobio dei Canonici Premostratensi a Strahow nella città di Praga. Sulla scia gregoriana egli fu un grande riformatore e fondò un Ordine religioso nuovo a Premontré in Francia, da cui la denominazione di premostratense. Norberto si meritò, fra l’altro, lo splendido attributo di “angelo della pace”. La ricorrenza liturgica rimane quasi dovunque il 6 giugno, il dies natalis.
Il suo patronato nel riguardi delle donne durante il parto potrebbe risalire ad un secondo parto che lo riguarda e dal quale egli iniziò una nuova vita, dopo i primi trent’anni passati senza avvertire particolari preoccupazioni morali né entusiasmi religiosi. Vuole infatti la leggenda che la sua conversione sostanziale, in quanto già sacerdote, sia avvenuta in modo simile a quella di San Paolo sulla via di Damasco. Colpito nel mezzo di un furioso temporale da un fulmine che stava per ucciderlo, Norberto cadde a terra, accecato ed assordato, mentre il cavallo, sul quale viaggiava, fuggiva terrorizzato. Pensando che il tutto fosse voce e mano di Dio, egli abbandonò i precedenti intrighi nella corte imperiale. Si fece monaco benedettino e intraprese un cammino intensamente religioso e fertile, andando a predicare in Germania, Belgio e Francia nonché agendo da indefesso pacificatore in un tempo di gravi lotte politiche e civili.
Norberto diventava in sostanza un predicatore ambulante o Wanderprediger, cioè uno di quegli uomini che avevano scelto di aderire totalmente a Cristo, peregrinando per le varie regioni per insegnare, con l’esempio e con la parola, una via spirituale nuova di distacco dalle vanità del mondo. Fondato l’Ordine, cui sopra si è accennato, che proponeva la regola di Sant’Agostino (354-430) unita ai motivi benedettini del lavoro e della contemplazione, si attivò per la sua diffusione. Lui ed i suoi compagni e compagne, che vivevano, sia pure separati, nello stesso complesso monastico, andavano però incontro a qualche rischio di errori dogmatici e morali. Fu perciò intenso il lavoro di correzione da parte di Norberto e il suo sforzo notevole nell’ottenere il riconoscimento papale.
Indicato a Speyer, quasi casualmente, arcivescovo di Magdeburgo e confermato tale dal papa Onorio II, il santo intraprese una vivace opera di evangelizzazione dei Wendi, popolazione pagana delle regioni orientali della Germania. Nello stesso tempo esercitò fino alla morte un proficuo impegno pastorale, inserendosi altresì come efficace mediatore tra l’imperatore Lotario e il nuovo papa Innocenzo II al fine di superare i gravi contrasti insorti circa il problema delle investiture degli uffici ecclesiastici.
Autore: Mario Benatti