Nomina nuovo Pastore all'Arcidiocesi Sorrento-Castellammare di Stabia
Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignore Francesco Alfano
finora Arcivescovo
di Sant'Angelo dei Lombardi- Conza- Nusco-Bisaccia.
Vi invito ad accogliere con gioia e gratitudine al Signore e al Santo Padre Benedetto XVI la nomina del nuovo pastore, vero dono di Dio per tutti quelli che riconoscono in lui il segno sacramentale di Cristo Signore, Capo e Pastore della Chiesa.
A nome mio e vostro esprimo all'Arcivescovo Mons. Francesco Alfano, insieme con i sentimenti di grande stima per le sue doti umane,
spirituali e pastorali, anche gli auguri più sinceri e affettuosi di un ministero apostolico lungo e fecondo.
Nel fraterno incontro che ho avuto con lui mi sono fatto interprete dei sentimenti di stima, affetto e disponibilità alla collaborazione pastorale da parte della comunità ecclesiale, nella molteplicità delle sue componenti: presbiterio, comunità religiose e laicato.
Invochiamo per lui l'intercessione della Vergine Maria, madre della Chiesa, e la protezione dei Santi Antonino e Catello, patroni dell'Arcidiocesi.
Chiedo a tutta la comunità di prepararsi con fervore, entusiasmo e docilità all'accoglienza del novello Pastore che viene a svolgere la sua missione nel nome di Cristo Signore.
Augurandovi ogni bene, paternamente vi benedico.
+ Felice Cece
Arcivescovo
Lettera del Vescovo Mons. Francesco Alfano, nominato arcivescovo della Diocesi Sorrenro-Castellammare di Stabia dal Santo Padre Benedetto XVII in data 10 marzo 2012
Chiesa di Dio pellegrina in
Sorrento-Castellammare di Stabia
IL SIGNORE TI GUIDERA’ SEMPRE!
Mi presento a Te con questa parola del profeta Isaia e la affido al Tuo cuore come una confidenza. Mi è infatti particolarmente cara. Essa ha accompagnato il mio ministero già durante gli anni in cui, giovane prete della Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno, sono stato coinvolto nella preparazione prima e nello svolgimento poi del Sinodo diocesano. Imparai così a riconoscere la guida fedele del Signore, che sostiene il cammino del suo Popolo fin quasi a spingerlo ben oltre gli orizzonti che da solo riesce a intravedere. La stessa parola è risuonata forte nel mio animo quando sono stato eletto al servizio episcopale. È stato perciò del tutto naturale sceglierla come motto e programma del nuovo compito che il Signore mi affidava, mentre avvertivo tutta la fatica del distacco dalla comunità che mi aveva generato alla fede. In questi sette indimenticabili anni condivisi con la gente dell’Alta Irpinia ho fatto poi continuamente esperienza della forza consolante e della verità sconvolgente che la promessa di Isaia contiene.
Sento, pertanto, particolarmente vera per me in questo momento tale parola, perché il sacrificio che mi viene chiesto, di lasciare una comunità che ho cercato di amare con tutto me stesso e di servire per quanto ne sono capace, è assai grande: ecco la confidenza che subito depongo nel Tuo cuore di Sposa di Cristo e ora anche mia! Avremo certamente modo di raccontarci da vicino quanto abbiamo vissuto e così impareremo pian piano a conoscerci. Ma ciò che già ci unisce è tanto più grande di ciò che ancora ignoriamo: la stessa fede in Dio! Aiutami con la preghiera e con l’affetto. Accogli con me anchela Chiesa di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia che da oggi si sente, per l’ennesima volta, un po’ orfana. Falle sentire, con il calore e l’entusiasmo di cui sei capace, il Tuo amore di Chiesa sorella!
E ora la consegna. Sì, mi permetto di consegnarla anche a Te questa parola profetica. Pastore e gregge ascoltino quanto il Signore dice e diventino, insieme, eco forte e credibile della promessa che Dio fa ai suoi figli. Con essa il Padre assicura la sua presenza nella storia, perché sia tutta trasformata in un giardino di delizie dove gli uomini e le donne vivono bene insieme, diventando costruttori di pace.
La consegno innanzitutto a Te, vescovo Felice, per me padre stimatissimo e fratello che mi accoglie con grande gioia: continua ad essere in mezzo a noi testimone privilegiato del Risorto, conla Tua delicata e vigilante attenzione sul Popolo di Dio che per lunghi anni hai guidato sui sentieri del Regno!
La consegno a Voi, amatissimi presbiteri: come principali collaboratori dell’ordine episcopale condividerete con me la passione per l’annuncio del Vangelo e la fatica entusiasmante dell’edificazione di comunità dove i fratelli imparano a volersi bene. Insieme ai diaconi e ai seminaristi, noi per primi siamo chiamati a destare stupore in chi ci incontra, fino a far esclamare: guardate come si amano!
La consegno anche a Voi, carissimi religiosi e religiose: la Vostra presenza nella Chiesa locale è segno di grande speranza, per le tante opere con cui esprimete l’originalità dei carismi suscitati dallo Spirito ma ancor più per la testimonianza di gratuità e di libertà, di generosità e di radicalità, che rende la Vostra vita, impreziosita da quella delle monache contemplative, bella e degna di essere vissuta fino in fondo!
La consegno poi a tutte le parrocchie, dalle più piccole alla più numerose, quelle sparse nei vari angoli della diocesi o raggruppate nelle unità pastorali: la mia presenza in mezzo a Voi sia di stimolo e di incoraggiamento nella sequela di Cristo e nel servizio a tutti coloro che vivono nei Vostri territori, perché nessuno venga mai privato della possibilità di sentirsi accolto e amato da fratelli e sorelle che hanno accettato un nuovo stile di vita, quello evangelico!
La consegno infine a tutte le persone che vivono in codesta terra, ricca di storia e di tradizione, benedetta da Dio per le sue straordinarie bellezze naturali e per le innumerevoli risorse umane: quanti sono impegnati nel campo dell’educazione e della cultura, dell’arte e dello spettacolo, dell’associazionismo e del volontariato; i lavoratori delle braccia, gli imprenditori, gli operatori turistici; i politici, gli amministratori e le forze dell’ordine; le famiglie e le persone sole; i poveri e gli emarginati; i sofferenti e quanti provengono da altre parti del mondo… Vorrei non dimenticare nessuno. Mi aiuterete Voi a cercare coloro che sono o si sentono esclusi da questo impegnativo ed esaltante cammino, all’insegna della grande speranza che ci viene dalla Pasqua del Signore, testimoniata in modo eccelso dai santi patroni Antonino e Catello. Qualcuno potrà pensare che ho dimenticato i giovani. Assolutamente no! Ho riservato ad essi un ultimo accenno, perché in realtà li considero i primi. Consentitemi perciò, a conclusione, di rivolgermi direttamente a loro.
Carissimi giovani, a Voi non posso semplicemente consegnare una parola, pur tanto preziosa per ogni credente. Voi infatti non vi accontentate di parole. E fate bene. Voi siete esigenti con la società e conla Chiesa. Attendete fatti concreti. E soprattutto, scelte coerenti. Semmai non sbandierate. E all’occorrenza, pagate con la rinuncia e il sacrificio. Vi confesso che questo mi affascina. Sono certo che in ognuno di Voi la fiamma della speranza è ancora accesa, anche se a volte tenuta gelosamente o inconsapevolmente nascosta. Siate Voi allora a sostenere la comunità civile ed ecclesiale. Aiutateci a non cedere alla rassegnazione o al compromesso. Sosteneteci nel dire sempre no al male, in tutte le forme che tanto seducono, dalle più private e nascoste a quelle che addirittura si trasformano in malavita organizzata. Chiedeteci di non ingannarvi con falsi idoli, ma di cercare con Voila Verità che ci fa liberi. È Gesù l’unica vera Speranza, il Liberatore da ogni schiavitù, Colui che può dare un senso nuovo e pieno alla vita di ogni uomo e di ogni donna. In Lui, vincitore sul male e sulla morte, è possibile costruire il futuro anche di questo Vostro bellissimo lembo di terra, che da oggi è anche mio!
Chiesa di Dio pellegrina in
Sorrento-Castellammare di Stabia,
alza la voce con me
e grida a squarciagola:
IL SIGNORE TI GUIDERA’ SEMPRE!
+ don Franco
Tuo fratello vescovo
Sant’Angelo dei Lombardi, 10 marzo 2012
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