Il Santo del giorno - Martirologio Romano
17 febbraio
Ss. Sette Fondatori dei Servi di MariaMentre i comuni italiani si ostacolavano con lotte sanguinose e la loro Firenze era divisa tra Guelfi e Ghibellini, Bonfiglio Monaldi, Manetto dell'Antella, Buonagiunta Manetti, Amedeo degli Amidei, Ugúccione degli Uguccioni, Sostegno dei Sostegni, Alessio Falconieri, stretti da fraterna amicizia facevano parte della Compagnia mariana dei Laudesi con una esemplare condotta cristiana e profonda pietà.Il 15 agosto 1233, - secondo una tradizione - ebbero simultaneamente soprannaturale richiamo ad un più santo genere di vita, di totale servizio a Maria. Abbandonata ogni attività, lasciata la famiglia, distribuiti i propri averi ai poveri ed a chiese bisognose, si rivestirono di abito penitenziale e si ritirarono, in un primo momento in un casolare fuori delle mura di Firenze e ben presto tra le folte abetaie di Monte Senario, a 18 km dalla città in terreno del vescovo di Firenze, Ardingo, che aveva ben accetta la loro scelta. Nella contemplazione e nell'austerità, vivendo insieme evangelicamente, perfezionarono i loro animi e se ne diffuse la fama così da divenire di somma edificazione ed essere riconosciuti dal popolo come i frati «Servi di Maria». Ad imitazione infatti dell'umile Suo spirito di servizio si erano dedicati anche alla predicazione itinerante, ed erano apostoli di carità e portatori di pace tra le popolazioni. A Firenze dettero origine alla Basilica-santuario della SS. Annunziata; edificarono nelle principali città della Toscana le più belle chiese a «Santa Maria» dei Servi. Molti vollero condividere la loro vita. Dando quindi origine ad una sequela evangelica simile a quella degli apostoli e secondo la Regola di S. Agostino, furono chiamati «i primi Sette beati padri» fin dai documenti più antichi. L'Ordine si estese subito in Italia ed in Europa, ben accolto da Alessandro IV ed infine da papa Benedetto XI, che nella Bolla del 1304 ha un riconoscimento mariano: «Voi, per la particolare devozione che nutrite verso la gloriosa e beata V.M., da lei avete assunto il nome chiamandovi umilmente suoi Servi». Questi Sette Santi, canonizzati il 12 gennaio 1888 da Leone XIII come in vita furono congiunti da un vincolo di sincera fratellanza, così sono custoditi nel Santuario di Monte Senario in un'unica urna. Tratto da www.lalode.com
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San Francesco Régis CletEra di Grenoble e nel 1773 si fece ordinare sacerdote nella Congregazione della Missione di Lione. A solo ventiquattro anni fu professore di teologia morale ad Annecy. Lo chiamavano "la biblioteca vivente" per la sterminata cultura e la prodigiosa memoria: i colleghi ricorrevano a lui come archivio ambulante per risparmiarsi lunghe e noiose ricerche. L’anno precedente lo scoppio della Rivoluzione fu mandato a Parigi come deputato della provincia religiosa lionese dei Vincenziani. Quando si accorsero delle sue capacità, i superiori lo trattennero nella capitale del seminario. Ma lui sognava sempre la missione in Cina e poté partire solo quando i giacobini resero la terra di Francia pericolosa per i preti. Il Clet salpò da Lorient e approdò a Macao dopo cinque mesi di viaggio. Fu destinato al Kiangsi, dove rimase per qualche tempo. Ma trent’anni della sua vita li dedicò alle province dello Hu-kwang, dello Hu-pé e dello Hu-nan. Nel 1805 incontrò la prima persecuzione, ma riuscì a scamparla e a continuare la sua missione. Nel 1811 ci fu un’altra esplosione di intolleranza religiosa e si ripeterono gli editti imperiali contro i cristiani. Ma ancora una volta il Clet passò indenne attraverso la bufera. La buona fortuna lo abbandonò durante la terza persecuzione, nel 1818. Fu tradito da un cinese apostata, che lo vendette per ventimila yuan alle autorità. Aveva settantun anni. Gli otto mesi seguenti furono per lui un calvario, di prigione in prigione e di tribunale in tribunale, sempre torturato. Morì legato mani, piedi e collo ad una bassa croce piantata in terra. Si ringrazia lo scrittore cattolico Rino Cammilleri |
Martirologio romano
17 Febbraio
A Firenze il natale di sant'Alessio Falconieri Confessore, uno dei sette Fondatori dell'Ordine dei Servi della beata Vergine Maria. All'età di centodieci anni, confortato dalla presenza di Gesù Cristo e degli Angeli, con beata fine si riposò. La sua festa insiemi con quella dei Compagni si celebra il dodici Febbraio.
A Roma la passione di san Faustino, che fu seguito alla corona da altri quarantaquattro.
In Persia il natale del beato Policronio, Vescovo di Babilonia, il quale, nella persecuzione di Decio, percosso nella bocca con sassi, stese le mani e, rivolti gli occhi al cielo, rese lo spirito.
A Concordia, nel Veneto, i santi Martiri Donato, Secondiano e Romolo con altri ottantasei, partecipi della stessa corona.
A Cesarea, nella Palestina, san Teodolo vecchio, il quale, essendo della famiglia del Preside Firmiliano, e, spinto dall'esempio dei Martiri, confessando Cristo costantemente, confitto in croce, con nobile trionfo meritò la palma del martirio.
Nello stesso luogo san Giuliano di Cappadocia, il quale, accusato come Cristiano per aver baciato i corpi dei Martiri uccisi, e condotto innanzi al Preside, fu fatto bruciare a fuoco lento.
Nei dintorni di Theronanne, in Francia, san Silvino, Vescovo di Tolosa.
Nel monastero di Cluainednech, in Irlanda, san Fintano, Prete ed Abate.