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La quotidiana battaglia contro Satana di p. Amorth - Il Santo del giorno

Interviste: La quotidiana battaglia contro Satana di p. Amorth
08
Feb 2012
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Inserito da silvio
Argomento: In libreria

Stampa inside the Devil (fonte Palazzo Apostolico)

4 febbraio 2012 - La Stampa

di Giacomo Galeazzi

Gabriele Amorth, l’anziano sacerdote paolino che sotto il pontificato wojtyliano divenne l’esorcista ufficiale della diocesi di Roma, continua ancora a combattere indefesso contro colui che egli chiama «Il Grande Nemico»: Satana, il principe dell’inferno.

La sua battaglia è ben enucleata nell’esplosivo libro scritto a quattro mani col giornalista del «Foglio» Paolo Rodari: «L’ultimo esorcista», appena uscito per le edizioni Piemme.



Amorth lotta anche contro i molti che all’esistenza di Satana non credono: «Eminenza, lei dovrebbe leggersi un libro», disse a un cardinale della curia romana che sosteneva che Satana fosse soltanto «frutto della superstizione». «Quale libro?» gli chiese il porporato. «Lei dovrebbe leggere il Vangelo» gli rispose Amorth domandandogli ancora: «Sbaglio o una delle attività principali di Gesù nei Vangeli è quella di compiere esorcismi?».

Amorth esegue ancora oggi dagli otto ai dieci esorcismi al giorno, compresi le domeniche e il giorno di Natale. Per lui Satana è ovunque, anche nelle sacre stanze del Vaticano. Lo sapeva Giovanni Paolo II che, infatti, non rinunciava a fare in prima persona degli esorcismi. Una prima volta è il 27 marzo 1982. L’allora vescovo di Spoleto, Ottorino Alberti, gli porta una giovane donna, Francesca Fabrizi, che al vederlo si mette a gridare, a rotolarsi per terra, incurante che il Papa intimi più volte al diavolo di uscire da lei. Si quieta di colpo solo quando Giovanni Paolo II le dice, «domani dirò messa per te». Qualche anno dopo la donna torna dal Papa col marito, tranquilla, felice, in attesa di un bambino. «Non avevo mai visto una cosa simile», confida il Papa al suo prefetto di casa, il cardinale Jacques Martin. «Una scena biblica».

Benedetto XVI non compie esorcismi, ma è talmente odiato da Satana da essere ritenuto dal demonio «peggio di Giovanni Paolo II». Molti cercano l’aiuto di Ratzinger, soprattutto durante le udienze del mercoledì in piazza San Pietro. Due assistenti di Amorth qualche mese fa ne hanno accompagnati in piazza due. Alla vista del Papa hanno cominciato a urlare, a rotolarsi per terra, a sbavare. Papa Ratzinger li ha notati. Si è avvicinato di qualche passo e li ha benedetti. Per loro è stato come ricevere una potente frustata. Sono volati all’indietro di qualche metro tra lo sgomento generale.

Dice Amorth che Satana ha sempre tentato le gerarchie della Chiesa e in particolare coloro che abitano in Vaticano. Dice che più che la pista del complotto internazionale, dietro la scomparsa di Emanuela Orlandi ci sarebbero a suo avviso le sette sataniche. Dice: «Io penso che una ragazza di quindici anni non sale su una macchina se non conosce bene la persona che le chiededi salire. Credo dunque che occorrerebbe indagare dentro il Vaticano e non fuori. O comunque indagare intorno alle persone che in qualche modo conoscevano Emanuela. Perché secondo me solo qualcuno che Emanuela conosce bene può averla indotta a salire su una macchina. Spesso le sette sataniche agiscono così: fanno salire su una macchina una ragazza e poi la fanno sparire».

Un libro, anni fa, scritto da Luigi Marinelli e intitolato «Via col vento in Vaticano» denunciò «storie di carriere, arrivismi, avventure amorose». Ma nessuno fece niente: «Doveva essere un allarme per la Chiesa, ma non lo fu».

Satana tenta tutti, religiosi e laici, adulti e bambini. Un caso eclatante quanto ai bambini, o comunque agli adolescenti, si ebbe nell’omicidio di suor Maria Laura Mainetti a Chiavenna, un paesino in provincia di Sondrio, nel giugno del 2000. I giornali posero l’accento sull’interesse delle ragazze omicide per l’esoterismo e per il cantante rock Marilyn Manson. Che ruolo può aver avuto questa passione musicale nel gesto delle tre ragazze? Dice Amorth: «Certo, non posso dire che la causa che ha scatenato l’omicidio sia stata una canzone di Manson o addirittura Manson stesso. Ma una cosa va detta. La musica satanica è uno dei principali veicoli di diffusione del satanismo tra i giovani. I messaggi della musica satanica riescono a influenzare la mente e il cuore dei giovani. Attraverso un certo tipo di musica i giovani hanno la possibilità di avvicinarsi ad argomenti nuovi. Sconosciuti. Frontiere del male prima inesplorate».

Pubblicato su palazzoapostolico.it sabato 4 febbraio 2012

 

9 Febbraio


Santa Apollonia

I sei anni dal 243 al 249, durante i quali le sorti dell'impero furono rette da Filippo l'Arabo, sono considerati una parentesi di tregua del regime persecutorio anticristiano. e u timo anno, tuttavia, avvenne un episodio che attesta la non sopita avversione al cristianesimo, almeno in provincia. Ce ne parla Dionigi, vescovo di Alessandria d'Egitto, in una lettera a Fabio di Antiochia. Un ciarlatano alessandrino, « maligno indovino e cattivo poeta », aveva sobillato la popolazione, sempre pronta ad agitarsi, e provocato una rivolta contro i cristiani, durante la quale molti seguaci di Cristo vennero fiagellati e lapidati.
Una vergine, di nome Apollonia, prima di essere bruciata viva, subì atroci sevizie. « Tutti si gettano sulle case dei cristiani - scrive con vivacità Dionigi; - ognuno entra presso di quelli che conosce, presso i vicini, saccheggia e devasta; portano via nelle pieghe delle vesti tutti gli oggetti preziosi, gettano via o bruciano le cose senza valore. Si sarebbe detta una città presa e saccheggiata dal nemico. I pagani presero poi l'ammirabile vergine Apollonia, già avanzata in età. Le colpirono le mascelle e le fecero uscire i denti. Poi, avendo dato fuoco ad un rogo fuori della città, la minacciarono di gettarvela viva, se non avesse pronunciato assieme a loro parole empie. Ella chiese che la lasciassero libera un istante: ottenuto ciò, saltò rapidamente nel fuoco e fu consumata».
Il martirio della quarantenne Apollonia, proprio per la sua apparenza di suicidio, dovette suscitare il problema se sia lecito darsi volontariamente la morte per non rinnegare la fede. Se ne trova un'eco anche nel De civitate Dei di S. Agostino, il quale in fondo non prende posizione. Il gesto della martire Apollonia, tuttavia, e la sua vita intemerata (a renderla bersaglio dell'odio dei pagani era appunto l'apostolato che ella svolgeva in seno alla comunità cristiana) suscitarono emozione e devozione anche
oltre i confini della provincia africana in cui ella aveva consumato il suo sacrificio, e il suo culto si diffuse in Oriente e in Occidente.
In varie città europee sorsero chiese a lei dedicate. A Roma le fu eretta una chiesa, oggi scomparsa, presso S. Maria in Trastevere. Sulla sua vita, di cui non possediamo altre notizie, la leggenda ha ricamato un'inverosimile storia di una giovane figlia di re uccisa dal suo stesso padre perché convertitasi al cristianesimo. Ma al di là della leggenda, che tanto peso ebbe nella popolarità di questa santa, che viene invocata contro il mal di denti, resta il suo esempio di generosa e incondizionata offerta a Cristo.

Tratto da www.lalode.com

 

 

Caterina Emmerick

Era il 1798 quando, mentre pregava in chiesa, vide Cristo porgerle due corone, una di rose e una di spine.
Scelse la seconda.
C’era abituata: da piccola si alzava la notte per inginocchiarsi sulle ortiche.
Era nata ventiquattro anni prima a Flamske presso Münster da povera famiglia.
Nel 1803 entrò tra le agostiniane di Agnetenberg, ma nove anni dopo il nuovo re Gerolamo Bonaparte (cugino dell’empereur) abolì gli ordini religiosi e la Emmerick dovette far fagotto.
Trovò alloggio presso una povera vedova di Dülmen, dove seguitò (come quasi tutte le sue consorelle) a seguire la regola.
Caterina era una stigmatizzata e la sua vocazione era quella di portare la croce, nient’altro.
Averlo compreso e avere accettato di collaborare nell’opera redentiva di Dio è la sua gloria.
Ella portava la croce al posto di quelli che si rifiutavano di portare la loro o ne caricavano gli altri.
Dio è padre anche dei cattivi (che sono gli egoisti di tutti i tempi), e talvolta chiede a qualcuno di farsi carico del debito che questi non vogliono pagare.
La Emmerick portò le stimmate per dodici anni, sempre immersa nelle infermità.
La sua fama però si sparse velocemente e condusse alla conversione il famoso poeta romantico Clemens von Brentano, il quale dedicò molto tempo a raccoglierne le confidenze e a regredirne.
Caterina Emmerick morì nel 1824.

Santa Apollonia

Se avete problemi con i vostri denti, raccomandatevi a questa santa. Se di mestiere fate il dentista o l’odontotecnico o l’odontostomatologo, questa è la vostra patrona.
Se non avete problemi ai denti, non siete dentisti ma avete problemi (magari economici) con i dentisti, anche in questo caso s. Apollonia è abilitata a occuparsi di voi.
Era di Alessandria d’Egitto e viveva al tempo dell’imperatore Filippo l’Arabo, l’unico imperatore cristiano prima di Costantino; infatti finì ammazzato. Questi non perseguitava, naturalmente, i cristiani, ma non poteva impedire in qualche angolo dell’Impero una sommossa – tantum contro la setta dei nazareni, particolarmente invisa ai giudei di stretta osservanza e ai pagani "integralisti".
Ad Alessandria, appunto, un indovino piuttosto invelenito aizzò un tumulto popolare contro i cristiani, rei, secondo lui, di sabotare i vaticinii necessari alla prosperità della metropoli africana.
Magari aveva anche ragione, nel senso che i riti cristiani ostacolavano, eccome, l’azione dei demoni che proferivano "oracoli" per bocca degli idoli.
Non si dimentichi che a Filippi s. Paolo finì in gattabuia proprio per aver esorcizzato con successo una schiava provvista di poteri divinatori.
Il massacro dei cristiani fu terribile: stanati casa per casa, vennero linciati dalla folla nei modi più abietti.
Un po’ accade ancora oggi qua e là in Indonesia, in India, in Sudan, eccetera. Presero, tra gli altri, l’anziana vergine consacrata Apollonia e le ruppero tutti i denti.
Accesero un rogo, minacciarono di gettarcela se non avesse insultato Cristo. Lei vi si lanciò dentro.

Si ringrazia lo scrittore cattolico Rino Cammilleri
per aver acconsentito alla diffusione di queste brevi vite di santi,
tratte dal suo volume
Un santo al giorno edito da PIEMME

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Data di publicazione: Lunedì, 19.12.2022   

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