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Omelia di Natale 2011 - Anno B

Omelia di Natale 2011_ Anno B


Conservare nel cuore, meditandoli, gli avvenimenti
della nostra redenzione e trasformarli in culto come
fecero i pastori e Maria.
Dio che nasce vuole per culla il cuore dell’uomo.....

 

nº 1086
Omelia del Natale di Gesù Cristo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Oggi è nato il Salvatore

E il Verbo si fece carne

Nella Celebrazione Natalizia al momento della professione di fede, la comunità è invitata a chinare il capo in segno di adorazione alla proclamazione delle parole: “ Si è incarnato per opera dello Spirito Santo nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo”. Fa parte della nostra fede credere che un giorno, al tempo dell’imperatore Cesare Augusto, durante un censimento; in un luogo ben preciso, Betlemme, in una stalla, una donna, Maria, che aveva concepito di Spirito Santo, diede alla luce un Bambino. Questo Bambino fu annunciato dai profeti e dall’Angelo. Ma: Chi è il Bambino di Betlemme? I pastori ricevettero l’annuncio: “Non abbiate paura, ecco che vi annuncio una grande gioia: Oggi nella città di David, è nato per voi un salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2,11). Dio è venuto tra noi e si è manifestato. Il Figlio di Dio è Gesù, Uomo-Dio. E’ stato collocato in una mangiatoia, nell’umiltà, nella povertà e nella semplicità. Egli è Colui che porta la pace. L’impero romano aveva costruito l’altare della pace simboleggiando che il suo dominio sul mondo avrebbe donato la pace, che sarebbe però stata bagnata dal sangue dei popoli distrutti. Ma lì, a Betlemme, nasceva il Signore della pace che avrebbe bagnato il mondo con il suo sangue sull’altare della croce, donando pace a questo mondo. Chi è umile e semplice di cuore sa riconoscere la sua presenza. Per questo  vanno i pastori. Dio nasce nell’altura di ogni cuore aperto a Dio, al mondo e all’altro. Per questo gli Angeli cantarono: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini e donne che egli ama” (14). Egli si fece carne e ha partecipato totalmente della nostra umanità affinchè noi potessimo partecipare della Divinità. Viviamo la vita in Dio. In Betlemme, nella grotta dove si dice che sia nato Gesù, c’è una stella d’argento nel luogo preciso dove è nato Gesù. Sulla volta sta scritto: Qui il Verbo si è fatto carne. Qui, Dio è nato per noi.

 

Vedemmo la sua Gloria

La liturgia del Natale è tutta piena di luce. Così preghiamo: “O Dio, che hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo” (Colletta della notte). Noi crediamo che Dio si è manifestato nel nostro mondo come vera luce. Dio ha parlato tramite Suo Figlio, come leggiamo nella lettera agli Ebrei: “Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, .... in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Eb 1, 1-2). Il Figlio è la rivelazione di Dio invisibile. Egli è la Parola viva del Padre. Per questo Giovanni dice: “E la Parola (Verbo-Logos) si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). La presenza di Cristo viene a instaurare la pace, poichè Egli è il Dio forte, il Padre dei tempi futuri e il Principe della pace (Is 9,5). Egli è la manifestazione della bontà di Dio (Tt 2, 2,11). Questa grazia di Dio si estende per tutta la vita di Gesù, fino alla Risurrezione che corona la meravigliosa manifestazione dell’amore di Dio

 

Contempliamo nel cuore

Siamo chiamati alla contemplazione, come Maria: Maria conservava  accuratamente tutti questi avvenimenti e li meditava nel suo cuore (Lc 2,19). Portare nel cuore come orientamento della vita, gli avvenimenti della nostra redenzione e trasformarli in culto, come fecero i pastori che “tornarono glorificando Dio per tutto quello che avevano visto e udito, secondo quanto aveva detto loro l’Angelo” (20). Chi conosce i doni di Dio nella sua vita loda e ringrazia. Per questo abbiamo sempre l’Eucaristia per lodare e ringraziare in Cristo (prefazio). Preghiamo: “convocati a celebrare nella gioia la nascita del Redentore, fa' che testimoniamo nella vita l'annunzio della salvezza, per giungere alla gloria del cielo” (Orazione Dopo comunione)

Letture: Is. 9, 1-6; S 95; Tito 2, 11-14;
Vangelo di Luca 2, 1-14

 

Schema:

1.                A Natale professiamo la nostra fede nell’incarnazione e nascita di Gesù. Gesù è stato annunciato dall’Angelo. Il Bambino è il Salvatore, Cristo Signore. E’ nato nella semplicità. Egli porta la pace non come la pace romana fatta di sangue. I semplici di cuore lo accolgono. Questi sono gli amati da Dio. Per il suo Natale viviamo la vita di Dio. Gli unici ad essere avvertiti furono i poveri pastori

2.                Gesù è la vera luce. Dio ha parlato per mezzo di suo Figlio. Egli è la rivelazione. Ha abitato in mezzo a noi. Egli venne a instaurare la pace. Ha manifestato la benignità di Dio. Questa grazia si estende per tutta la vita di Gesù.-  

3.                Siamo chiamati alla contemplazione come Maria che conservava tutte queste coste meditandole nel cuore. Portare nel cuore come orientamento per la vita e per trasformarla come i pastori che se ne tornarono lodando Dio. Celebrare il Natale è raggiungere l’eterno convito.

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