Santo del giorno
15 luglio
San Bonaventura
Bonaventura (nato nel 1218 a Bagnorea, l'attuale Bagnoregio) disse di aver dato le sue preferenze all'Ordine fondato da S. Francesco per aver riscontrato una mirabile somiglianza tra la crescita della Chiesa e quella della famiglia francescana: entrambe annoveravano agli inizi uomini semplici, pescatori e contadini, e più avanti uomini di scienza. Quando Bonaventura entrò nell'Ordine, i figli di S. Francesco, al pari di quelli di S. Domenico, si erano spinti fino a Parigi, a Oxford, a Cambridge, a Strasburgo e in altre università europee. L'evoluzione non era stata indolore. Parecchi della "vecchia" generazione guardavano con perplessità all'allentata disciplina religiosa e alla nuova apertura culturale dei giovani frati. Ma Bonaventura sapeva dire una parola tranquillizzante e stimolatrice per gli uni e per gli altri. |
Santi Iñigo de Azevedo & C.Era un ricco portoghese di Oporto che verso i vent’anni, all’incirca nel 1548, entrò come novizio nei gesuiti. Cinque anni dopo era già rettore del collegio che i padri tenevano nella capitale. Nei dieci anni seguenti ricoprì i seguenti incarichi: rettore a Braga, viceprovinciale del Portogallo e, nei ritagli di tempo, cappellano negli ospedali e nelle carceri. Nel 1566 venne inviato come visitatore nelle missioni brasiliane e tornò dopo due anni con le idee più chiare sul da farsi da quelle parti. Esposti i suoi progetti alla casa generalizia di Roma, ebbe il permesso di radunare un gruppo di gesuiti di sua fiducia per espandere le missioni nell’America spagnola e portoghese. Erano un centinaio quelli che si imbarcarono, nel 1570, su diverse navi. I gesuiti accompagnavano e assistevano gli orfanelli che venivano inviati nel Nuovo Mondo perché potessero trovare un avvenire migliore come coloni. Le navi vennero scortate dalla marina militare fino al largo di Madera, poi dovettero procedere da sole. Ma dalle parti delle Canarie si profilò il pericolo. La notizia era trapelata e cinque imbarcazioni corsare le aspettavano al varco. Si trattava di legni ugonotti, partiti dalla roccaforte protestante di La Rochelle. L’arrembaggio fu breve e facilmente vittorioso per gli aggressori, visto che quei mercantili portavano solo preti e orfani. Ma quei preti erano gesuiti, che i calvinisti consideravano la loro personale bestia nera. Vennero tutti gettati in mare e non se ne salvò nessuno. Nove di loro erano spagnoli; gli altri, portoghesi. L’Azevedo fu il primo a finire annegato.Si ringrazia lo scrittore cattolico Rino Cammilleri |