Il Santo del giorno
24 giugno
Natività di S. Giovanni BattistaGiovanni, detto il "battezzatore", è figlio di Zaccaria e di Elisabetta, entrambi di stirpe sacerdotale. Sappiamo, dalle parole dell'angelo Gabriele, che Giovanni (il cui nome significa "Dio è propizio") è concesso ai due coniugi in età avanzata. Già vaticinato nella Scrittura come precursore del Messia, Giovanni incarna il carattere forte di Elia. La sua missione infatti rassomiglierà "nello spirito e nella potenza" a quella del profeta Elia, inviato a preparare "un popolo perfetto" per l'avvento del Messia. Il nascituro avverte la presenza di Gesù "sobbalzando di gioia" nel seno materno in occasione della visita di Maria alla cugina Elisabetta. Inviato da Dio a "raddrizzare le vie del Signore", fu santificato dalla grazia divina prima ancora che i suoi occhi si aprissero alla luce. "Ecco - dice Elisabetta "ripiena di Spirito Santo" a Maria - appena la voce del tuo saluto ha colpito i miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio seno".
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San SimplicioQuesto vescovo gallo-romano del IV secolo era un patrizio di Autun che teneva moglie.Fu scelto come vescovo perché a quel tempo c’era poco da scegliere: si prendeva il membro più autorevole della locale comunità cristiana. Se accettava, si separava dalla moglie (naturalmente col consenso di lei). Simplicio diede subito prova della sua personale santità il giorno in cui si imbatté in un corteo pagano che seguiva un carro con sopra l’idolo della dea gallica Berecinzia, protettrice delle messi e dei vigneti. Simplicio pregò silenziosamente Dio di illuminare quella gente cieca, poi tracciò un segno di croce nell’aria. Immediatamente l’idolo cadde per terra e le bestie che tiravano il carro stramazzarono. La voce si sparse in un battibaleno e, nel giro di una settimana, più di mille pagani vennero a chiedere il battesimo cristiano. Ora, abbiamo detto che Simplicio teneva moglie. Una serie di equivoci (eh, quando il diavolo ci mette la coda…) diede luogo ad una serie di malumori, i quali diedero luogo ad una serie di mormorazioni, le quali, come sempre accade, giunsero all’orecchio dell’interessata quando già avevano fatto il giro del mondo. La donna, allora, radunò la comunità e si sottopose ad ordalia: seduta, tenne in grembo dei carboni ardenti per più di un’ora. Quando si alzò, la sua veste non era nemmeno strinata. La prova del fuoco fu ripetuta su Simplicio, con lo stesso risultato. Purtroppo, il nome di questo santo fece venire in mente a Galileo di chiamare così un suo personaggio del Dialogo dei massimi sistemi. Al quale mise in bocca una sentenza di Urbano VIII. Fu la classica goccia. Si ringrazia lo scrittore cattolico Rino Cammilleri |